Adesso che è finita possiamo decretare senza troppe cerimonie l’estate appena passata come quella più triste degli ultimi anni. Non mi interessa se, dimenticata la mascherina, siete riusciti a limonare con la tipa che vi piace dei bagni 71 o se vi siete accampati di notte ubriachi con i vostri amici a Punta Suina. Un’estate senza sagre e con l’ansia di uno starnuto troppo ravvicinato sotto l’ombrellone non è un’estate.
Questa sarà l’estate che ci ricorderemo per sempre. E non in modo positivo.
Per ricordare l’estate più triste del decennio mi sembra giusto celebrare con un pugno di canzoni da viaggio, altrettanto tristi. Perchè non tutti vogliono stare (e cantare) sotto il sole, sotto il sole, di Riccione, di Riccione.
1. Nervous / Jonah Yano & BadBadNotGood
Ok, ufficialmente questo pezzo è uscito nel 2019. Ma a me sembra che questa presa male sia perfetta per descrivere l’estate coronata 2020.
2. Surprises / Ibrahim Maalouf
A dispetto del titolo, i suoni reiterati e sempre uguali dell’intro contribuiscono a creare un’atmosfera dolce e nostalgica allo stesso tempo.
Vi ricorderà i tramonti su quel terrazzo bellissimo in Grecia dove non siete potuti andare.
3. The Curse / Yellow Days & Mac Demarco
Nonostante il video, a tratti ridicolo, Yellow Days re incontrastato della cantata presa male estiva.
Period.
4. Mona Ki Ngi Xica / Bonga (Synapsen Remix)
Pezzo folkloristico cantato in angolano con testo tristissimo ( “non ho trovato l’antidoto per la morte, sto per morire e mio figlio rimarrà qui solo…”).
Qui nella versione remixata da Synapsen, giusto per tirarvi un po’ su di morale.
5. Summertime Sadness / Lana Del Rey
Canzone di qualche anno fa ma potenzialmente vera e propria copertina dell’album “Estate Coronata 2020”.
6. Cuatro Vientos / Danit
“Viento que viene de la montaña, viento tráenos la claridad. Viento que viene del mar, viento, tráenos la libertad. Vuela con nosotros. Viento que viene del desierto, viento, tráenos el silencio. viento, que viene de la selva, viento, tráenos la memoria”.
Musica e testo che fanno viaggiare, anzi volare. Una vera e propria medicina durante il lockdown.
7. El Jardin / Hermanos Gutierrez
Vincitori incontrastati della sonata malinconica in macchina nel deserto. Abbiamo già parlato di come la loro musica sia ispirata al Sonora Desert e vi abbiamo fatto vedere anche un loro live bellissimo a lume di candela a Città del Messico.
Tra l’altro tutti posti che non abbiamo potuto visitare in questa pazza estate 2020. Grazie Hermanos Gutierrez per avercelo ricordato, grazie.
8. Estate / Giorgio Poi
A rappresentare l’Italia in questa mia personalissima playlist è Giorgio Poi con una versione interessante di “Estate”, un pezzo bellissimo di Bruno Martini uscito nel 1960.
Il pezzo è conosciuto anche come “Odio l’estate“. Adesso capite perché fa parte di questa classifica, eh?
9. Texas Sun / Khruangbin & Leon Bridges
Gran canzone per un viaggio on the road, non per forza in Texas. Da ascoltare e riascoltare mille volte. Ricorda spazi aperti, praterie e strade infinite.
Perfetta per chi aveva prenotato un viaggio negli Stati Uniti quest’estate e ha dovuto cancellarlo. I feel you, guys.
10. Stars / Sam Airey
L’apoteosi della malinconia da fine estate. Se poi si tratta dell’estate più malinconica del decennio vi lascio immaginare la portata lacrimevole del pezzo.
Da ascoltare anche in inverno, pensando a tutti i ricordi di un’estate pazzesca e strana dove tutti abbiamo oscillato tra diffidenza e voglia di normalità, mangiando, nel dubbio, un cornetto Sammontana.